Il discorso che Gesù tiene nella sinagoga di Cafarnao per far comprendere il segno della moltiplicazione dei pani raggiunge oggi il suo culmine (Vangelo di Giovanni, capitolo 6, versetti 51-58).

Il brano che ascoltiamo riprende dalle parole già lette domenica scorsa: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne (= il mio corpo) per la vita del mondo».

Di fronte allo scandalo che queste parole provocano nei Giudei – «Come può costui darci la sua carne da mangiare?» – Gesù ribadisce con fermezza le sue affermazioni. Parla di “carne e sangue”: si tratta di un modo semitico per indicare l’uomo nella sua realtà concreta, nella sua debolezza e fragilità, nella sua vita e nella sua morte.  L’altra espressione “mangiare e bere” manifesta l’assimilazione, l’unione, il contatto intimo, sono un simbolo di partecipazione e di comunione.
Quindi le parole di Gesù «Se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita» significano partecipare intimamente alla sua passione e morte, significano entrare in comunione con il sacrificio della vita di Cristo offerta per la salvezza del mondo.

Il pane della vita divina è la stessa persona di Gesù, la sua esistenza donata ai fratelli. Il riferimento all’Eucaristia è chiaro. Il segno del pane e del vino dell’ultima cena rende presente nel tempo e nello spazio la realtà di Cristo e del suo sacrificio.
Le parole di Gesù ci invitano a vivere in modo intenso e consapevole l’incontro con Cristo nell’Eucaristia che celebriamo ogni domenica: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui». Non si tratta di una comunione superficiale, un gesto compiuto per abitudine. Dobbiamo “rimanere in lui”: fare nostra la sua vita.
Nel pane e nel vino dell’Eucaristia Gesù ci ha lasciato la memoria viva della sua Pasqua, la presenza della sua morte e della sua risurrezione che si prolunga nel tempo e alla quale siamo chiamati a unirci per viverla nella vita di ogni giorno.

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