Con questa domenica, che ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme e la sua Passione, si apre la Settimana Santa, la Grande Settimana che sta al centro dell’Anno liturgico con la celebrazione del mistero pasquale: la passione, la morte, la sepoltura e la risurrezione del Signore.

Il Vangelo che ascoltiamo è il lungo racconto della Passione del Signore secondo Matteo (capitolo 26, versetti 14-75 e capitolo 27, versetti 1-66). Un racconto che sarebbe bene rileggere personalmente, pregando, in questi giorni della Settimana Santa.
I fatti che riguardano la Passione e la Risurrezione del Signore sono il cuore del Vangelo e sono i più antichi testi in quanto costituiscono il primo annuncio: Gesù di Nazareth, il Crocifisso, è risorto.

Il racconto della Passione si apre con l’ultima Cena. Il gesto e le parole di Gesù «nella notte in cui fu tradito» ci danno il senso della morte di Cristo: è lui che liberamente dona la sua vita, offre il suo corpo e versa il suo sangue per la salvezza di tutti.
Tante persone, poi, si muovono attorno a Gesù: c’è chi lo tradisce, chi lo lascia solo, chi lo condanna a morte, chi lo insulta e lo deride, c’è anche chi, al momento della morte, lo riconosce: «Davvero costui era Figlio di Dio!» diranno il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù.
È sulla croce che Gesù ci rivela tutta la bellezza di Dio: il suo immenso amore per gli esseri umani che lo porta a donare tutto se stesso.

Possiamo fare nostra la preghiera della Messa di questa domenica: «Dio onnipotente ed eterno, che hai dato come modello agli uomini il Cristo tuo Figlio, fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce, fa’ che abbiamo sempre presente il grande insegnamento della sua passione».

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