Al centro del Vangelo di Giovanni di questa quinta domenica di Pasqua (capitolo 13, versetti 31-35) c’è il comandamento nuovo: il testamento che, prima della sua morte, Gesù lascia ai discepoli.
«Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.»

In tutta la sua esistenza terrena e nel dono supremo di se stesso, Gesù ha rivelato che Dio è Padre che ama l’uomo: ha mandato il suo Figlio «non a condannare ma a salvare il mondo». Ora, i discepoli di Gesù sono chiamati ad amarsi gli uni gli altri. Nessuno è superiore all’altro e tutti hanno bisogno dell’amore degli altri.

È un comandamento nuovo perché Gesù ci chiede di amarci in modo disinteressato, come lui ha amato noi.
L’amore di Cristo per noi non è solo un esempio da imitare ma principio e fonte del nostro amore reciproco. «Da questo – continua Gesù – tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni gli altri».
L’amore diventa così l’unica “tessera” di riconoscimento della nostra appartenenza alla comunità di Cristo. Siamo testimoni di Cristo solo se ci amiamo.

Una bella responsabilità! Un invito a un serio esame di coscienza.

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