Con questa domenica, prima del Tempo di Avvento, inizia il nuovo Anno della Chiesa.

L’Anno liturgico è un cammino di fede che ci porta a vivere i misteri della vita di Gesù: dalla sua nascita, alla croce, alla Pasqua, al dono dello Spirito Santo. Non si tratta solo di un ricordo. La presenza del Signore, nella Parola e nei riti della liturgia, rende in qualche modo presenti gli eventi della sua vita perché noi possiamo unirci  a lui nella nascita a Betlemme, nella sua vita e soprattutto nella sua morte e risurrezione.

La parola Avvento significa “venuta del Signore” e indica il periodo delle quattro domeniche che precedono il Natale. Non ha solo lo scopo di prepararci alla festa di Natale ma vuole tenere viva, nella nostra vita, l’attesa del Signore. Dio viene continuamente nei fatti della vita, nelle persone che incontriamo, nei pensieri buoni che suscita nel nostro cuore. Ma se manca in noi il desiderio di cercare il Signore, se manca l’attesa, difficilmente possiamo riconoscerlo e accoglierlo.

In questo anno ci guida il Vangelo di Luca. Oggi ascoltiamo una parte del discorso di Gesù sulle realtà ultime (capitolo 21, versetti 25-36).
All’inizio del brano troviamo il linguaggio apocalittico che non ha lo scopo di impaurirci, ma ci vuole ricordare l’irruzione di Dio nella storia: il Signore viene a portare un tempo nuovo, «cielo e terra nuova in cui abita la giustizia». Al centro del discorso di Gesù c’è il ritorno del Figlio dell’uomo: «Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria».
Seguono le raccomandazioni: «Siate attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita». Gesù ci invita a renderci conto di ciò che avviene nella nostra vita, a non essere distratti da tante cose e perdere di vista ciò che è essenziale: «Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

La storia va verso Dio e la sua salvezza, non possiamo dimenticarci di lui, dobbiamo attenderlo, tenere viva la speranza del nostro incontro definitivo con il Signore. L’Avvento è tempo di speranza. Possiamo pregare insieme: «Santa Maria della speranza mantieni viva la nostra attesa». L’attesa del Signore che viene per poterlo accogliere.

 

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