Il Vangelo di questa terza domenica del Tempo Ordinario mette insieme due brani distinti del Vangelo di Luca: il prologo (capitolo 1, versetti 1-4) e la presentazione che Gesù fa di se stesso nella sinagoga di Nazareth (capitolo 4, versetti 14-21). Questo perché da oggi inizia la lettura del terzo Vangelo che ci accompagnerà per tutto l’anno liturgico.

Il prologo è interessante perché Luca – che non ha conosciuto direttamente Gesù ma lo ha incontrato attraverso la predicazione di Paolo – dichiara le fonti a cui ha attinto, lo scopo e le caratteristiche del suo Vangelo.
Si rifà agli «avvenimenti compiuti in mezzo a noi», cioè agli eventi che riguardano Gesù e che portano a compimento le promesse antiche. Questi eventi sono stati trasmessi «da coloro che ne furono testimoni oculari» e sono diventati «ministri (= servi) della Parola», hanno reso un servizio alla Parola tramandandola fedelmente. All’epoca in cui Luca scrive, all’incirca il 78-80 d.C., i racconti orali di quegli eventi sono già stati messi per iscritto. L’evangelista ha deciso di «fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato».
Luca dedica il suo Vangelo a Tiofilo, “Amico di Dio”, che può rappresentare ogni lettore o ascoltatore.
Infine dichiara di scrivere «in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto». Quindi scrive per persone che già credono in Gesù affinché siano confermate nella fede. Di qui l’importanza per noi di leggere o ascoltare il Vangelo: la fede – ci ricorda san Paolo – nasce dalla Parola.

Il secondo brano che oggi ascoltiamo si riferisce all’inizio della missione di Gesù. Luca fa iniziare la predicazione di Gesù nella sinagoga di Nazareth. Gesù si alza per leggere un brano del Libro del profeta Isaia. Apre il rotolo e trova il passo dove c’era scritto:
«Lo spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a mettere in libertà gli oppressi,
a proclamare l’anno di grazia del Signore».
Letto il brano di Isaia, Gesù si siede per la spiegazione. C’è attesa tra le persone presenti: «gli occhi di tutti erano fissi su di lui».
Gesù comincia a dire: «Oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete ascoltato». Il personaggio descritto dal profeta Isaia è Gesù: in lui si avverano le promesse antiche. Ma il tempo della salvezza è in svolgimento. Quell’«Oggi» è anche il nostro tempo: è il tempo di Dio in cui la salvezza ci viene offerta per mezzo di Gesù.

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