In questa ventesima domenica del Tempo Ordinario il Vangelo di Luca (capitolo 12, versetti 49-53) ci parla attraverso immagini non sempre facili da comprendere. Richiedono una breve spiegazione.
La prima immagine è quella del fuoco. Gesù afferma: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!». Nella Bibbia il fuoco richiama il giudizio di Dio: fuoco che purifica, che consuma l’ingiustizia. E anche la presenza di Dio: a Mosè Dio appare nel fuoco del roveto che brucia senza consumarsi. Lo stesso Luca, negli Atti degli apostoli, parlerà dello Spirito di Dio, dono di Gesù risorto, servendosi dell’immagine di «lingue come di fuoco». Il fuoco quindi rimanda a Dio, al suo Amore comunicato all’uomo perché rinnovi e trasformi tutta la sua vita.
La seconda immagine è quella dell’acqua o, meglio, dell’immersione: «Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!». Gesù sta andando a Gerusalemme dove lo aspetta la morte di croce. Parla dunque della sua immersione nella sofferenza dalla quale scaturirà la vita e la salvezza offerta a tutti.
La terza immagine è quella della divisione: «Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione». Questa frase sorprende un po’. Certamente Gesù è venuto a donarci la pace con Dio e fra di noi. Gesù però non sopporta la falsa pace dell’indifferenza, del quieto vivere, del disimpegno o del compromesso. Davanti a Gesù e alla sua Parola l’essere umano è chiamato a prendere una decisione: accoglierlo o rifiutarlo. Non si può restare indifferenti. Accogliere il Vangelo determina divisione con chi lo rifiuta.
Tre immagini, quelle del Vangelo di oggi, che ci aiutano a comprendere chi è Gesù e anche chi è il cristiano.

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