Una chiesa della Trasfigurazione stracolma di persone ha accolto don Fabrizio Orsini domenica 15 settembre nel giorno del suo insediamento a parroco di San Miniato Basso.
Tanti i fedeli sanminiatesi, curiosi di conoscere e incontrare il loro nuovo pastore. Ancora più numerose le persone giunte da Marti e Capanne, le due parrocchie di provenienza di don Fabrizio, le quali hanno voluto essergli vicine e testimoniargli il loro affetto in un momento così importante della sua vita sacerdotale.

In chiesa in attesa di don Fabrizio (foto S. Cappelli).

Molti anche i sacerdoti che hanno partecipato alla celebrazione presieduta dal Vescovo Andrea, e non solo appartenenti alla diocesi di San Miniato (tra questi don Luciano e padre Giuseppe): parecchi arrivavano da altre diocesi, legati a don Fabrizio da un’amicizia che risale ai tempi del seminario di Firenze.

Tutto è cominciato dopo le 17, quando don Fabrizio – accompagnato da persone di Marti e Capanne e dal vicesindaco di Montopoli Linda Vanni – è arrivato al punto di incontro a San Miniato Basso, in via Aldo Moro davanti alla Banca Toscana.

Massimo Latini, in qualità di responsabile della Protezione Civile della Misericordia, accoglie don Fabrizio in via Aldo Moro (foto S. Cappelli).

Ad attenderlo una delegazione di volontari della Misericordia che lo ha “scortato” fino al sagrato della chiesa vecchia, dove un gruppo di parrocchiani sanminiatesi lo ha accolto ufficialmente e accompagnato fino alla chiesa nuova.

Verso la chiesa della Trasfigurazione (foto S. Cappelli).

Qui ha incontrato il Vescovo Andrea e il sindaco di San Miniato Simone Giglioli, che ha speso parole ufficiali di saluto augurando a tutta la comunità di proseguire quel clima di collaborazione tra parrocchia e istituzioni che ha caratterizzato l’operato dei vari predecessori.

Terminato il discorso del sindaco, don Fabrizio è entrato in chiesa per indossare i paramenti sacri e con lui gli altri sacerdoti e i ministranti.

Don Luciano accoglie i ministranti e i sacerdoti in sagrestia (foto S. Cappelli).

Dopo la vestizione, in processione – uscendo dalla porta della sacrestia – il clero ha fatto l’entrata solenne e la Santa Messa ha avuto inizio, mentre a voci riunite il Coro parrocchiale e i Pueri Cantores intonavano il canto d’ingresso.

Il Vescovo Andrea, don Moreno Morelli vicario generale, il canonico Roberto Pacini cerimoniere e don Fabrizio chiudono la processione (foto S. Cappelli).
L’ingresso in chiesa (foto S. Cappelli).
Il Vescovo Andrea in cattedra e il clero concelebrante (foto S. Cappelli)

Seguendo il rituale canonico, il Vescovo ha presentato alla comunità il nuovo parroco e ha dato mandato di leggere il decreto di nomina. Quindi, dopo l’invocazione allo Spirito Santo Veni Creator e la preghiera di benedizione, ha consegnato a don Fabrizio l’aspersorio con cui aspergere i fedeli e il turibolo con cui incensare l’altare.

A questo punto, Simona della Maggiore, a nome del Consiglio pastorale e della comunità, ha ringraziato il Vescovo per la premura con cui ha voluto dare una nuova guida alla propositura dei Santi Stefano e Martino (in sostituzione di don Luciano Niccolai che ha dovuto lasciarla per raggiunti limiti di età) e ha pregato il Signore perché sostenga sia don Fabrizio sia i parrocchiani nel comune cammino che li attende.

Con il canto dell’inno del Gloria, ha avuto inizio la messa vera e propria presieduta dal Vescovo.

Al termine della celebrazione, don Fabrizio ha potuto pronunciare il suo primo discorso nella chiesa della Trasfigurazione.

Con la voce rotta dall’emozione, ha salutato e ringraziato i presenti: la famiglia e quanti  lo hanno sostenuto nel suo cammino di sacerdote, il Vescovo Andrea che lo ha scelto, gli amici sacerdoti, le autorità – la vicesindaco di Montopoli Linda Vanni, il sindaco di San Miniato Simone Giglioli con i colleghi Gianluca Bertini assessore e Vittorio Gasparri presidente del Consiglio comunale , il Presidente del Consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani, i locali comandanti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il governatore della Misericordia Alessandro Mancini –, gli ex parrocchiani di Marti e Capanne per le tante dimostrazioni di affetto e i nuovi parrocchiani per l’accoglienza calorosa.

Entrando nel merito del suo ruolo di parroco, ha ricordato i suoi predecessori – don Luciano e don Vinicio Vivaldi – ringraziandoli per le opere di evangelizzazione compiute, ha chiesto tempo per imparare a conoscere e a essere conosciuto e ha invocato la collaborazione di tutti, singoli e associazioni, precisando che ispirerà il proprio operato al servizio a Dio, come esplicitato nella frase scelta per il volantino di ingresso e tratta dal libro di Giosuè: «Quanto a me e alla mia casa, vogliamo servire il Signore».

Terminato con un applauso l’intervento di don Fabrizio, è intervenuta Gabriella Boldrini la quale, a nome del Consiglio pastorale e della comunità, ha porto al parroco i saluti della parrocchia leggendo questo biglietto di benvenuto:
Il Signore, tramite il nostro vescovo Andrea, l’ha voluta come nostro nuovo parroco.
A Lui la affidiamo affinché le sia vicino e la sostenga nella sua missione di pastore.
A Lui volgiamo anche i nostri cuori perché ci faccia gregge mite, paziente, fedele e obbediente nel seguirla lungo il cammino che vorrà indicarci.
Con fede e fiducia
la comunità parrocchiale

Quindi gli ha consegnato i regali che erano stati preparati per accoglierlo: una stola bianca, simbolo del suo ministero, e un diario, simbolo dell’inizio del suo mandato, nella cui prima pagina erano state scritte queste parole:
Un piccolo dono per un compito importante.
Una comunità grande, ma con tanta energia.
Che questo diario possa essere la pagina bianca su cui imprimere ogni passo, ogni gioia, ogni ricordo di questo nuovo cammino che comincia oggi.
Che questo possa essere l’inizio di un percorso di ascolto, di amicizia e di rispetto. Ma soprattutto di fede.
la comunità parrocchiale

Don Fabrizio apre il pacchetto contenente la stola (foto S. Cappelli).
Don Fabrizio legge la prima pagina del diario (foto S. Cappelli).
Don Fabrizio ringrazia Gabriella Boldrini per i doni ricevuti (foto S. Cappelli).
I saluti al termine della celebrazione (foto S. Cappelli).

Il rinfresco organizzato in Sala Parrocchiale ha infine permesso a tutti i presenti di rimanere per salutare di persona e con calma don Fabrizio.

Il taglio della torta con il Vescovo Andrea (foto S. Cappelli).

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